Cattivo Pagatore Castelli Romani
Questa scheda è stata visualizzata 429 volteIl creditore del Cattivo pagatore Castelli Romani si può rivalere sul coniuge? rivalersi sul coniuge del debitore è possibile soltanto se il loro matrimonio è stato celebrato in comunione dei beni in caso contrario non è possibile attaccare i beni della moglie, o marito, del debitore. nel caso di regime di comunione dei beni del debitore sarà pertanto possibile aggredire anche i beni del coniuge ma nei limiti del 50%. ad esempio, sarà possibile pignorare la casa cointestata ma la metà del ricavato della vendita all’asta dovrà essere restituito al coniuge non debitore. il creditore si può rivalere sul convivente? nonostante le nuove leggi che riconoscano in qualche modo le coppie di fatto, l’altro della coppia non resta per nessun motivo responsabile in solido per i debiti contratti dal convivente. come nel caso di figli maggiorenni che vivono coi genitori, sarà però possibile pignorare anche i beni mobili del convivente qualora l’ufficiale giudiziario si presentasse a casa del debitore munito di titolo esecutivo per il pignoramento mobiliare.
come hai letto, lo stesso potrà portare via tutto quello che di valore sia presente nell’appartamento, indipendentemente da chi ne sia il reale proprietario. all’effettivo titolare spetterà dimostrare il contrario con atti di acquisto, fatture, ecc. come capire se il debitore possiede beni pignorabili il creditore, dopo aver finalmente in mano un titolo esecutivo (sentenza, decreto ingiuntivo, ecc.), non sempre riuscirà a recuperare il suo credito e, pertanto, dovrà procedere alla ricerca telematica dei beni del debitore tramite l’ufficiale giudiziario. per fare questo sarà necessario presentare una istanza al presidente del tribunale competente che autorizzerà il creditore ad accedere telematicamente alle banche dati della pubblica amministrazione per la ricerca di beni da pignorare.
tale istanza può essere presentata trascorsi 10 giorni dalla notifica dell’atto di precetto entro un termine massimo di 90 giorni. depositata l’istanza, sarà il giudice ad autorizzarla consentendo la ricerca telematica. nel dettaglio sono oggetto di verifica le seguenti banche dati: anagrafe tributaria: per cercare il reddito del debitore e le fonti da cui proviene, ovvero se ha un rapporto di lavoro, percepisce canoni di locazione oppure se detiene quote in qualche società; anagrafe dei rapporti finanziari: ovvero l’elenco dei conti correnti, libretti bancari o postali e altri rapporti finanziari con banche e istituti di credito; pubblico registro automobilistico (pra): per verificare se il debitore è proprietario di veicoli da pignorare; enti previdenziali:
permette di verificare se il debitore percepisce pensioni o indennità da istituti previdenziali e assistenziali; registri immobiliari: per ottenere le visure delle proprietà immobiliari del debitore; una volta effettuata la ricerca telematica viene redatto un verbale dall’ufficiale giudiziario che materialmente effettua questa operazione in cui vengono indicate le banche dati consultate e il risultato ottenuto. lo stesso ufficiale giudiziario, dopo la redazione del verbale, procede alla notifica del pignoramento di ciò che interessa al debitore obbligandolo a consegnare quanto pignorato entro 10 giorni per poi essere rivenduto all’asta.
come evitare il pignoramento del conto, dello stipendio o della pensione l’unico modo per evitare pignoramento di stipendio o pensione è quello di passare attraverso il tribunale opponendosi all’esecuzione forzata e facendo richiesta di sospensione del pignoramento. farlo con “mezzi propri“, ad esempio, svuotando sistematicamente il conto corrente per evitare che l’agenzia delle entrate riscossione, possa attingervi pignorare le imposte non pagate è una pratica illegale che configura il reato penale di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
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